Un grazie a tutti veramante di cuore.
Ottima giornata in compagnia, a Goito non c'ero mai stato, vale la pena di spenderci una girnata, sopratutto percorrere le rive del Mincio. Bella compagnia e le immagini parlano da se. Un grazie a chi l'ha resa possibile e l'ha allietata con la propria presenza.
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Mi accingo a scrivere questo report con un pizzico di rammarico, ......peccato non potrerlo rivivere ancora domani
Avete presente, quei giorni che scorrono via leggeri, in cui ti senti soddisfatto senza aver dovuto
strafare? Il massimo risultato con il minimo sforzo? Bene, questa sera mi sento proprio così e vi assicuro non è una cosa consueta ne semplice da realizzare.
Il giro è stato anticipato ad oggi causa meteo, credo sia stata una decisione azzeccata. Quindi un grazie a chi mi
ha proposto questa soluzione. Come spesso accade il buon esito di una situazione non è mai appannaggio di un singolo, ma il frutto , magari di circostanze, anche fortute, determinato dalla
sintonia di chi partecipa ad un evento. Per...... sconfessare quanto appena affermato,( il mondo è pieno di contraddizioni) comincio col dire, che : dopo l'appuntamento di Rovato, dove
all'appello hanno risposto presente, oltre allo scrivente , Sergio ed Elena, Ivan , Matteo e Lisa ( o Liz?, Come vedi sono rintronato e nonostante me l'abbia ripetuto due volte, non ho ancora
afferrato magari hai detto tutt'altro...scusa ) siamo arrivati in un baleno ad Iseo, sotto un cielo un po'
amorfo, che non dava ancora indizzi su come sarebbe proseguita la giornata. Bene, ci avviamo verso il Polaveno ed il sottoscritto, dando credito a quel maledetto aggeggio, inutile fare nomi,
nonostante abbia parenti in quella zona e la conosca benissimo, faccio in modo che alla rotonda all'inizio della salita,......ci perdiamo tutti e quattro. Cioè, Ivan va dalla parte giusta,
Marinaio87 segue me, Asterix...non so dove sia finito. Cominciamo bene!!. Nessun problema, dopo qualche Km ci ricompattiamo e Ivan fa da battistrada....l'antifona è chiara, meglio che sto in
retrovia .
Viaggiamo a un buon ritmo, dopo una breve sosta caffè, dirigiamo su Gardone Val trompia, seguendo la provinciale
fino a Brozzo, dove deviamo a destra e su un percorso curva contro curva,( come se il Polaveno fosse un rettilineo) avviciniamo il lago d'Idro.
In questo momento mi trovo a condurre, dato che sul Polaveno, mi avevano staccato, hanno pensato di darmi un po' di
vantaggio. Tanto mi prendono. Dopo ponte Caffaro la deviazione per la val di Ledro. "Strada bruttissima, pessima , ragazzi non andateci" !! Che ci vado solo io . Bando agli schezi :una meraviglia. Asfalto nuovo, segnaletica a terra perfetta, un paio di pattugle di polizia locale, fortunatamente innocue, ma tracciato godibilissimo, mi diverto come
un bambino su una giostra il giorno che ha marinato la scuola, è uscito pure il sole ed è un incanto. Davanti a me un tedesco con un GS, ma col cavolo che mi ha seminato. Anzi sono io che lo passo prima di Molina di Ledro. Questo è anche il punto concordato fer farci uno spuntino. Naturalmente, come sul Resia, io vado ad un ristorante, gli altri ad
un altro. Ma se non ci fossero queste cose, che gusto ci sarebbe?? Nessun problema , eravamo a meno di cento metri gli uni dall'altro, solo che non ci vedevamo. Un attimo ed eravamo di nuovo
insieme. Devo riflettere un attimo sul fatto che quello che rimane solo sono io coincidenze
Pranzo godibile e rinfrancante, costo irrisorio. Compagnia squisita. Comincio ad assaporare la piacevole sensazione
di vivere una bellissima giornata.
Riprendiamo il giro. Ivan che conosce il percorso fa da battistrada, in effetti mi piace dare indicazioni su dove e
che itinerario scegliere per un'uscita di gruppo, ma ......davanti.... con la mia moto ....meglio evitare. Quindi si alternano Ivan e Sergio, che ad un certo punto sembra ritrovarsi sulla R1 e
parte a cannone. Il manico resta. Passata Rovereto s'imbocca la strada per le Valli del Pasubio. In gergo "la Vallarsa". Bella, bella, bella. Meno male. Scorci anche incantevoli ed inaspettati ,
come un "monastero" alla Tolkien, ricavato nella roccia, a strapiombo sul dirupo.
Ma ciò che appassiona, è la strada, la rifarei domani mattina Credo che anche i miei compagni condividano. Veramente bella, per chi non la conosce è una di quelle
esperienze da provare.
Sostiamo al Pian delle Fugazze, l'occasione è buona per prenderci un caffè, da qui parte la strada che porta
all'Ossario dei Caduti del Pasubio, meta in programma, come la Malga San Giorgio e Recoaro Terme.
Aimè però l'ora si fatta un po tarda, qualche nube incombe. Decidiamo comunemente di ripercorrerla in un prossimo
futuro,..... come pretesto per rifarci la Vallarsa. Per la cronaca, non si sono visti "sgherri" a caccia di centauri. Diffidare dai luoghi comuni,
mantenendo una sana prudenza.
Percorriamo a ritroso la strada verso Rovereto, ma farla in salita è godimento puro. Da Rovereto puntiamo verso
Verona, percorrendo, non la litoranea gardesana, ma la provinciale che costeggia l'Adige e si snoda parallelamente all'autostrada. Non l'avevo mai fatta, devo ringraziare ancora Ivan perchè è
veramenre bella e veloce. Forse troppo veloce, se non era per un'automobilista compiacente, che ci segnalava una pattuglia di carabinieri, forse....forse, ....questione di punti ...non di vista
Nuova sosta, quattro chiacchere, un gelatino rinfrescante e i doverosi e più che mai sentiti saluti. Poi ancora un
tratto insieme, io e Sergio verso l'autostrada, Ivan e Marinaio87 verso Crema e Chiari
Ho solo una speranza, che gli altri si siano divertiti e appagati quanto me.
Grazie mille ragazzi, sono stato molto bene. Eravamo "solo" quattro moto, ma dopo "l'inizio" siamo stati sempre insieme e abbiamo pure "viaggiato". Per me sicuramente da ripetere.
PS Sergio al distributore sull'autostrada mi è suonato il telefono
Siete sempre una compagnia impareggiabile
(Conoscete qualcuno che da ripetizioni su come programmare il Garmin?? Con me diventerebbe ricco )
Ancora una volta sono in debito
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Lunedì 22 luglio 2013
Impressioni dal giro sui Colli Francesi del 21/07/2013.
Nota di cronaca Importante: come da foto documentata, percorsi, in una giornata, essendo rincasato alle 23,55 Km 917. Forse record personale, perchè altre volte mi è capitato, poche, magari, di fare qualche km in più, ma di arrivare verso la una o anche le due del lunedì o del giorno dopo. A parte queste considerazioni di cui non frega niente a nessuno, …. nell'ordine Piccolo San Bernardo, Col dell'Iseran, Col du Télégraphe, Col du Galibier, Col de l'Autaret, Colle dell'Izoard e dulcis in fundo
Colle dell'Agnello. Basterebbe questo elenco senza dire altro.
Incontro all'area Nord di Novara (grazie Felix :-) per avermi tolto i dubbi) fissato per le 7:30. Arrivati tutti in anticipo. Personalmente sveglia alle 5:00, esco dal cancello di casa alle 6:00 in punto. Bello la mattina presto, era un po' che mi mancava, così come non mi mancheranno gli accidenti di chi , in qualche modo ho contribuito a buttar giù dal letto. Ma dovrete anche constatare che quei 15-20 minuti di anticipo ci hanno permesso comunque, con i soliti inevitabili contrattempi, di mantenere il tutto in termini accettabili. Percorro velocemente la SS36 e incontro il puntualissimo Luigi alias BRZLPL , un cenno e senza neppure fermarsi ci involiamo alla volta di Novara. Infatti ci avevano dato le chiavi per aprire l'Autogrill, volete mettere tutta la gente fuori ad aspettare??
Scusate le solite pirlate , ma tanto son fatto così e mica cambio certo ora. Dopo pochi minuti ci incontriamo con Alessandro, Sergio ed Elena…(.mai visto in anticipo), e alla spicciolata tutti gli altri che sono tanti, che saluto con affetto. Maurizio......che quest'anno si è fatto un po' desiderare con quell'opera d'arte che si mette sotto il sedere, beato lui, sempre simpatico e accattivante, i “ragazzini” fuori, ma uomini duri dentro, Graziano, grande …..fotografo ufficiale e quelli che personalmente non conoscevo. Ultima, ma solo nell'elenco, perchè va che è una scheggia Monica, un bel viso simpatico che impersona alla lettera il suo nik. Ora che mi sono sbrodolato e ho sviolinato per benino, passiamo alla cronaca, senza dimenticare l'incontro questa volta gradevole con quattro tutori delle forze dell'ordine, anch'essi motociclisti, molto interessati al nostro giro e ai nostri mezzi, con quello di Maurizio a fare da Star. Tutti in fila alla volta di Aosta, sempre autostrada è, ma almeno un po' mossa e non monotona. Uscita, come da sagace consiglio di Monica, per evitare uno dei tratti forse più cari d'italia, direzione Morgex. Si era ventilato di una possibile corsa ciclistica sul nostro percorso, ….di fatto materializzatasi dopo una galleria che ci costringe ad una sosta di una decina di minuti. Poi la sospirata indicazione per La Thuile, iniza la salita, un paio di tornanti e qualche curva nella gola che chiude la valle e il rombo dei motori alle mie spalle,...arrivano....meglio farsi da parte , i manici da alte quote hanno ora di che godere. Maurizio è uno dei primi a sverniciarmi, per non parlare di Graziano …..si... si... Davide proprio lui, questa volta è partito e non l'ho più visto, insieme a …Valerio, poi...Giuseppe o Luigi...? Scusate ragazzi ...è l'età. Beata gioventù, naturalmente Monica non concedeva neanche un centimetro agli “scalmanati “ davanti. Primo Colle raggiunto, Piccolo San Bernardo, strada in questo caso pessima, insomma da lavori in corso, ma non tutta, un discreto tratto.
Qualche foto e discesa verso Val d'Isere. La strada in Francia migliora, io sono un amante di questi percorsi, tortuosi, anche tecnici (haha Sergio di ho rubato una citazione) se condotti con un certo ritmo. La natura intorno ci invita, più ci addentriamo e più diventa verde e rigogliosa, il clima è stupendo, la giornata è splendida, i colori abbaglianti e Giove pluvio finalmente è andato in vacanza. Val d'Isere mi fa sempre una strana impressione....,d'estate. Sembra quasi una città fantasma, d'inverno è brulicante, gente ovunque, con gli sci, skateboard, o anche a passeggio fra i cumuli di neve. Nei mesi estivi ci sono, ma non vedi nessuno. Mah.
Fra la cittadina che da il proprio nome alla valle e il Col dell'Iseran , il valico stradale più alto d'Europa......a parte si, la solita menata delle strade fatte ad hoc,....c'è un dislivello di quasi mille metri. Ieri giornata stupenda è stato quasi facile, io è la quarta volta che ci vado , ma mai avevo trovato una giornata così bella. Provate a farla con vento, che lì' tira forte, nebbia o nuvole, pioggia o neve, la strada diventa stretta stretta e io ci ho passato un brutto momento. Ma ieri nulla di tutto ciò, fantastica. Pranziamo sul Colle, insomma, sbraniamo i panini al seguito, non faccio nomi, ma qualcuno aveva già preso l'antipasto........ . Ben rifocillati, scolliniamo in direzione Modane. All'altezza della deviazione per il Moncenisio urge rifornire , ma qualcuno si perde e Sergio da buon segugio a recuperare il disperso. Uno non può neanche divertirsi un po' con qualche bella montanara, che subito viene preso per la collottola e rimesso in fila, che tempi. Sopratutto quelli d'attesa, perchè, o Sergio ha tenuto compagnia al disperso, o si è perso pure lui. Una bella mezzora ad ammirare la pompa di benzina. Scusate la mia becera ironia. Oltrepassata Modane, con i treni pieni zeppi di auto d'oltralpe pronte a conquistare il bel paese, puntiamo su Saint Martin d'Arc su una strada che praticamente si intreccia, si attorcilia con l'autostrada, rimbalzando da un versante all'altro della valle. Molto divertente per me, che posso finalmente fare curve senza dover sentire il puzzo delle pedane che grattano sull'asfalto. A Saint Ma....ecc ecc, pieghiamo a sinistra per la srada del Col du Galibier, meta agognata di molti ciclisti e tappa famosa de la “grande boucle”. Strada questa più impegnativa delle altre. Ci si illude dapprima che sia una passeggiata perchè si transita sul Col du Telegraphe, ma è solo un assaggio, la strada tortuosa sembra non volerne sapere di salire, fino a qundo non incomincia a restringersi e cambiando direzione, voltando a sinistra, cominciano i tornanti. Il paesaggio un po' cambia, forse questo è il Colle più anomalo, assomiglia più ad un passo dei Pirenei, no....no....non preoccupatevi, ...fino la non ci andiamo, e gradatamente salendo la natura è più aspra fino quasi a scomparire. Sulla sommità, neanche a dirlo una manifestazione ciclistica. Già è un buco di suo, neanche un pertugio per infilare la moto, siamo costretti a fermarci poco dopo aver scollinato per ricompattare il gruppo. Qui cominciano le mie disavventure. Il navigatore ha deciso per l'autodeterminazione, della Francia non ne vuole sapere. Incomincia a darmi punti di riferimento in Italia e direzioni assurde. Queste cose mi fanno incazzare. Che cosa compro a fare un navigatore da 600 € se poi fa quello che caxxo vuole lui.??? Da qui la mia lucidità comincia a vacillare perchè la mia attenzione è rivolta a quel maledetto aggeggio che non vuole più funzionare, costringendomi a fermarmi spesso per spegnerlo e riaccenderlo o provare tutte le alternative che la mia piccola mente prova a generare. Morale, quel genio dello scrivente, si è dimenticato, di caricare la cartina della Francia sulla schedina mSB, così che è andato in conflitto con il percorso caricato dal computer. Sono da Nobel. Questo mi porta anche a dover inseguire il gruppo e a perdere lo spettacolo che mi sta in torno. Percorriamo il fondo valle che ci porta a Briancon, un po' di traffico, poi il Col d'Izoard. Stupendo. Per me. Ricorda, escluso i tornati finali, un po' il Maloja. Strada molto bella, larga anche sui tornanti, in una pineta bellissima, paesaggio da sogno , ci sono pure le”caprette che fanno ciao”, giunti al limitare della vegetazione sono colpito dalle forme rocciose particolari, quasi un paesaggio lunare dove il vento ha inciso le sue forme più strane. Mi dimentico del Garmin, di chi in cima magari mi sta aspettando smoccolando, e scatto fotografie. Non me lo ricordavo così bello. Magari sono passato come sul Susten che non si vedeva ad un passo dal naso. Sul Colle mi ricongiungo col gruppo, e che caspita, ho aspettato mezz'ora davanti ad una pompa, ora mi son goduto lo spettacolo. Anche sull'altro lato formazioni bizzarre, poi tutto si ridimensiona e torna il verde. Carreggiata sempre comunque molto godibile, ma non c'è nulla da fare anche se le ore cominciano a passare ed il sole allunga le ombre lo spettacolo continua.
Colle dell'Agnello, ultimo passo. Ci addentriamo in un vallata verdissima, molto ampia, il sole quasi in fase di tramonto accentua i colori e spiccano le cromaticità arancio rossastre, ho detto ci addentriamo, ma in questo momento sono solo. Ho visto Luigi che riforniva ad un distributore, quindi me la prendo comoda così che mi raggiunga. Si sale , si sale, si attraversano paesini da cartolina, però è evidente che l'ora comincia a farsi tarda. Siamo ormai al tramonto. Anche la stanchezza comincia a dare i primi sintomi. Che bello sarebbe sdraiarsi e risvegliarsi l'indomani mattina. Foto sul colle, un po' alla rinfusa, i km da fare sono ancora tanti, torna all'attenzione il problema con il navigatore, non sarà un rientro indolore. Ci fermiamo a far benzina in Italia. Al primo distributare che troviamo, trovo il tempo per litigare con un marocchino che quasi distrugge la pompa di benzina, Quindi mi becco del “razzisto” anche perchè lo avevo apostrofato con marocchino di m...... Considerata compiuta la buona azione quotidiana , ci siamo dati ai saluti e chi solo , chi a gruppi siamo tornati all'ovile. A desso che dico, le solite banalità? Si proprio quelle. Bellissimo giro, da squinternati, le persone sono quello che sono, non è che sono fantastiche sullo Stelvio e qui diventano dei derelitti. Sono loro, grandi, perchè hanno questa grande passione, che condivido, perchè stiamo insieme tutto il giorno anche se parliamo per pochi momenti, poche parole, mezze frasi, ma dopo pochi km riconosci il rombo della moto di uno, ricordi immediatamente la sagoma di un altro, il casco , la tuta, ...e sai cosa c'è dentro ….un motociclista come te.
Percorsi 917 km dalle 06:00 alle 23:55 del 21/07/2103
Grazie ragazzi, questo giorno entra nell'anima e voi con lui. Finchè avrò memoria.
Visto che sono il primo, penso, a rincasare , mi porto avanti col “lavoro”e vi racconto un po' che è accaduto
Purtroppo anche oggi qualche contrattempo ha fatto sì che un po' di amaro resti in bocca. Infatti al momento non sò, anche perchè non ho i mezzi per contattarlo come Sandro abbia potuto rimediare al guasto capitatogli. Posso solo augurargli che abbia potuto risolvere la situazione nel migliore dei modi. Considerazione idiota e banale, ma a parte l'imbarazzo e il dispiacere che non abbia potuto condividere con noi questa giornata non so proprio cosa dire.
Incontro al distributore Agip sulla SS36 di Mandello. Sergio & C. arrivno alle 7:30 in punto. Per me hanno aspettato fuori dalla galleria con la clessidra in mano..... . I soliti convenevoli, un caffè perchè la sveglia è suonata presto, il pensiero del giro che ci aspetta non cocede fronzoli, rabbocchi di carburante ….e via alla volta dello Spluga. Il solito trasferimento un po' palloso, almeno fino a Chiavenna, poi si comincia a salire verso Madesimo e la strada prende subito le caratteristiche di quello che sarà lo spartito quotidiano. Si viaggia spediti, almeno per me, non dimenticate mai come sono messo.... a proposito,...mai nessuno che mi ha chiesto di provare il mio “cavallo” così magari da rendersene conto, ma queste sono divagazioni. A Campodolcino deviamo per Isola, così da evitare la strada diretta , che in particolare “detesto”. Sulle condizioni delle strade italiane in questo periodo,....... sono l'esatta immagine della situazione del paese. Inutile soffermarsi. Arriviamo al passo dello Spluga, sostiamo, e scopro che Sandro ha avuto dei problemi col cambio. Viene contattato da Sergio, ma diviene evidente che non potrà essere dei nostri per il proseguo della giornata. Se fino allo Spluga ho trattato il “mio “ cambio con il solito disprezzo, da lì in avanti mi sarei pulito le scarpe tutte le volte che lo azionavo,....e sono state veramente....veramente ...tante.
Intanto mi scuso con gli altri ragazzi di oggi, come al solito ho ben impresso i loro visi , come erano vestiti, ….ma non so i loro nomi. Sergio provvederà a ragguagliarmi. Poco prima di entrare nell'abitato di Splugen, ci sono dei gazebi, uomini e mezzi della polizia Svizzera. Ci fanno accostare e gentilmente ci chiedono se vogliamo partecipare alla giornata d'informazione sulla causa degli incidenti in moto, sulle strade sel Cantone dei Grigioni. Non siamo obbligati ! Visto le notizie contradditorie che si leggono su diversi post, su questi “mastini” accaniti con i centauri del “bel paese”, accettiamo, al massimo ne usciremo un po' meno ignoranti. Non aspettatevi che vi faccia il resoconto, ….solo le mie “personalissime” conclusioni. Un poliziotto motociclista, ci spiega le cause, le statistiche, le possibili considerazioni, richiede le nostre osservazioni, le eventuali domande, con un atteggiamento autorevole e amichevole nello stesso tempo, capisce e conosce lo spirito dei motociclisti, ma fa il suo lavoro, ci ricorda che le contravvenzioni vengono elevate con importi anche cospiqui, ma lo scopo non è quello di raccogliere denaro, (pensate a quanto ne hanno ricevuto in abbondaza in questi ultimi tempi, non gli mancano certo quello dei motociclisti)ma di diminuire per quanto possibile il numero degli incidenti, che spesso per chi viaggia su due ruote significa ...morte!. Pensate voi a carabinieri e polizia che con atteggiamento propositivo ci invitano a rispettare il codice stradale? O i mebri dell'ACI, della FMI, del ministero dei trasporti. Quelli sono attenti solo a spillarci quattrini, qualche nuova tassa o arteficio per raccimolare “marenghi”. A proposito, mentre aspettavo Sergio & C, al distributore,....è sopraggiunta una pattuglia della polizia, sono scesi, uno di questi mi ha squadrato, ha dato un'occhiata agli scarichi della mia moto e sono entrati al bar. ….E' solo cronaca.
Entriamo nell'abitato di Splugen e pieghiamo verso destra. Per i primi km la strada , dal fondo comunque impeccabile è molto stretta, si incrocia ed interseca con una serie di sottopassi con l'autostrada, che è bene specificare, in questo tratto è a doppio senso di marcia. Ma la “vignette” si paga lo stesso. Il paesaggio diventa sempre più interessante,il fiume che scorre a lato della strada è gonfio d'acqua, di quel bel colore verde ghiaccio, che ti rinfresca solo a guardarlo, dovrebbe chiamarsi Hinterrhein (datemela buona) e forma un piccolo quanto pittoresco laghetto con acque verde smeraldo Lai Da Sufers, in una cornice di pinete e abaetaie, che fanno risplendere al sole del mattino, in contrasto con l'azzurro del cielo tutte le cromaticità del verde. Intanto la valle si stringe fino a diventare una gola con le pareti a strapimbo, il nostro stretto nastro di asfalto danza da un lato all'altro, da una sponda all'altra, qualche tornante e un saliscendi incantevole. Tutto questo fino a Thusis, poi si piega verso destra e si imbocca un'altra valle. Quella dell'Albula. A tratti ora la carreggiata è anche molto larga, poi una deviazione, il cartello indicava Albulapass. Ora si sale, gradatamente, la strada si fa più stretta, la natura sempre splendida e verdeggiante, curva e controcurva, un continuo, molto appagante, ma ne sono consapevoli in molti, il traffico è abbastanza sostenuto, ...quasi solo esclusivamente ...moto. Sul valico qulche foto di sfuggita, poi un lungo altopiano serpeggiante con strada annessa, non impegnativo ma appagante. A La-Punt-Chamues, ci immettiamo sulla cantonale che porta direttamente a Martina e al confine Austriaco, transitando per gli arciconosciuti Zernez, Schuls , accompagnando il tumultuoso e vorticoso scorrere dell'Inn. A Zernez mi fermo a rifornire, intanto non mi accorgo se gli altri sono passati o meno,....io credo di si qiundi provo a inseguire. Morale, io inseguivo, loro aspettavano prima. A Martina proprio sul confine con l'Austria piego subito a destra. La strada mi porta ad incrociare alla periferia sud di Nauders la via che comunica Landek con l'Italia. Giungo al passo di Resia, costeggio per un breve tratto il lago e parcheggio di fronte al campanile sommerso. Un tempo si vedeva solo il campanile, oggi è diventato luogo di attrazione internazionale. Intanto aspetto l'arrivo dei miei compari, che stanno gozzovigliando in un locale conosciuto d Sergio. Io mi mangio due panini, scatto qualche foto, do sollievo alla prostata. Ricongiunti, foto di gruppo, e ripartenza, in un via vai di trattori e mezzi agricoli, che in un primo tempo mi avevano fatto pensare a qualche fiera di settore,...invece no, ...questi stavano “faticando”per davvero. Di seguito direzione verso Malles,....seguo le indicazioni del navigatore che avevo impostato per abbreviare il percorso, morale, strada interrotta , divieto di transito per cento metri perchè isola pedonale. Viglie a presidiare il passaggio. Mi invento la faccia più compassionevole che posso, il viglie è ragionevole, a motore spento possiamo passare. Dovremmo spingere le moto a mano, quando gli chiedo se vuole provare a spingere la mia, gli viene il coccolone e ci fa passare, a motore spento ma senza scendere dalla moto....in discesa. …..Almeno questa.....poi parliamo male dei crucchi (qualcuno si ricorda della poesia di giuseppe Giusti “Sant'Ambrogio”....Vostra Eminenza che mi sta in cagnesco , per quei pochi scherzucci di dozzina e mi gabella come anti tedesco perchè metto le birbe alla berlina........,.......Adesso capite come sono cotto? Bene : vigile comprensivo ed intelligente-Grazie-!
Prato allo Stelvio, Trafoi, si comincia. . Passo dello Stelvio lato trentino , in salita. Sempre fatto in discesa ! Che vi devo dire...l'ho fatto,...su gli altri non avevo dubbi, ma io... sono arrivato sudato, forse mi tremavano anche un po' le gambe, ...quando ho visto un GS con conduttore steso su un tornante, non mi è sembrato un buon auspicio, anche se con l'aiuto di Sergio e degli altri è stato rimesso in piedi, ….ma non finivano mai, ad ogni tornante, se incrociavo una macchina, mi attaccavo a tutti i santi che conoscevo,....ma in cima,....è stata soddisfazione pura. “Ti accontenti di poco direte” provateci col mio “coso”! Per la cronaca, poco prima di Bormio, piccola colonna, mi si affianca un arzillo guzzista con un “cali” Stone mi sembra , con zavorra pure arzilla, beh, magari un anno o due più di me o, magari più giovane, ...io non mi vedo.“Hai fatto lo Stelvio con “quella lì?” riferito alla mia moto, “Si dal lato trentino”...un sorriso fino alle orecchie e in dialetto...”te se propi matt” . Queste cose non hanno prezzo!! “ Si gli ho risposto,... e adesso facciamo il Gavia” “alura pesch” la risposta. Motocilisti,...che Gente!
Via verso il Santa Caterina e il Gavia. Intanto ci ha salutato Darwin73 (un giorno imparerò il tuo nome) grazie per la giornata spesa insieme.
Fino a Santa Caterina tutto bene, a parte un Panda che voleva farmi finire direttamente su un carro per trasporto cavalli, poi la salita al Gavia. Strada pessima, tempo in peggoramento, stanchezza in aumento. Ma in cima ...Nessuno!! Laghetto ancora gelato, a Luglio,..... solo questi indomiti pazzi. Che bella sensazione. Due foto e discesa. Fatta in salita ,da Ponte di Legno, sembra più bella e più larga, poi se finisci dentro una nube, ancora meglio,ma è durata poco,...la nube, non la discesa.
Ponte di Legno, Edolo, poi la solita colonna domenucale, lago d'Iseo spnda occidentale, quella …..si,.... stretta piena di curve, ma poteva essere diversa? Di nuovo persi all'imbocco dell'autostrada, io sono entrato a ponte Oglio, loro penso a Palazzolo. Mi fermo in una piazzuola prima dell'uscita di bergamo per mandare un messaggio, nel frattempo vedo passare i due ragazzi,
team 93 e Sim83, ragazzi se ho sbagliato abbiate pazienza, ...per i nomi c'è tempo , Vansite ad un certo punto non l'ho più visto, Sergio mentre ripartivo dalla piazzuola e stavo per uscire a Bergamo
mi ha affiancato e a gesti ci siamo salutati.
Sicuramente, ma come le altre uscite, questa non me la dimentico, grazie a tutti i partecipanti, una giornata di quelle che ti segna, a partire dal fondoschiena, per finire all'anima. Grazie a tutti , Il grande Sergio che l'ha resa possibile chi vi ha partecipato,....e i nomi vedrete che li metto (quando Sergio me li dice)
Una dedica, a Sandro , ...in moto può capitare di avere qualche problema, ma dispiace comunque.
Ciao a tutti
PS Lo stelvio con la voyager (versante Trentino) !!!!! autogasato
Come al solito il mio non è un report , ma considerazioni personali sulla giornata condivisa con altri
personaggi, che al lunedì, invece di stare magari un po' assonnati, davanti ad una scrivania, o al posto di lavoro, troverebbero sicuro asilo e cure in “un qualsiasi reparto neuro” di “un qualsiasi” ospedale italiano. Patologia comune a chi,... (secondo alcuni studi recenti causata da un raro gene, denominato “motos cronicus”)... è definito, generalizzando, “motociclista”. Queste “riflessioni”, scusate l'autostima, generalmente mi vengono a caldo, durante il tragitto di ritorno, che sovente percorro in solitaria. Invece ieri, piuttosto che sul recente trascorso, ripensavo alle uscite di quest'anno ; a partire dai Colli Piacentini, al giro Livigno St Moritz colonna sul lago, al GP la categoria mettetecela voi, cascate del Toce e sicuramente un comune denominatore include anche il giro dei Passi Svizzeri. Quale comune denominatore ? L'imprevisto, la casualità negativa che a un certo punto della giornata ti fa pensare che che tutto ciò che hai programmato e sperato accadesse, è perduto, e l'occasione sprecata.
Passo della Novena, Grimselpass, Sustenpass, Furkapass e Sempione. 5 Passi molto famosi sulle Alpi Svizzere, famosi per la loro bellezza e anche per l'instabilità delle condizioni metereologiche che li caratterizzano. Farli tutti in un giorno, per un motociclista appassionato di percorsi alpini equivale, alla ricerca della giornata perfetta,....come i surfisti più appassionati sono alla ricerca della fantomatica “onda perfetta”. Tutta sta menata, per trovare una cavolo di scusa con cui consolarsi e pensare che poteva andare meglio. Classica situazione di “bicchiere mezzo pieno”, e “bicchiere mezzo vuoto”, considerando anche le uscite precedenti, quest'anno innegabilmente è andata così.
Entrando nello specifico e raccontare la giornata di ieri, di per se non ha molto significato dal punto di vista motociclistico. Ma l'aspetto cambia e il bicchiere per metà si riempie se lo consideriamo dal punto di vista umano, l'esperienza non è certo delle più comuni, anche se in realtà altre volte mi sono trovato in situazioni analoghe.
La mattina è invitante, fresca perchè da qualche parte ha fatto temporale, il cielo azzurro terso. Il punto d'incontro per il sottoscritto è alla dogana di Como....passatemi questa indicazione senza altre specifiche.....quella li e basta ! Trovo chi è stato più mattutino di me e ci salutiamo. Se non cito i nomi, non è per maleducazione, ….ma non me li ricordo. Nella mia mente sono come un film, immagini indelebili, ma senza sottotitoli. Poi arriva Sergio, è puntuale ( se a Dino gli fischiano le orecchie ben gli sta :-) ) insieme a lui altri del gruppo. Intanto ho conosciuto un simpatico personaggio che inforca una stupenda kawasaki GTR1400, non gli ho tolto gli occhi per tutto il giro, ….non al conduttore,...alla moto . (meglio specificare, se questo lo leggono dei motociclisti,... il quoziente.... ….avete capito). Ovviamente saluto ricambiato Sandro e Salvatore , forse Stefano (V-Strom arancione) e un altro ragazzo che per un bel tratto ci farà da guida e che forse era presente anche domenica scorsa alle cascate del Toce, ma se era lui stava talmente avanti ,....che non lo ho mai visto. C'è anche un ragazzo giovane con una Honda cbr 250, di lui parlerò dopo.
Il giro comincia, passiamo davanti agli imperturbabili gendarmi elvetici e riassorbiamo Salvatore che intanto aveva fatto il pieno. Il traffico è molto scarso, imbocchiamo la cantonale che in molti tratti affianca l'autostrada, in un baleno oltrepassato il ponte di Melide entriamo a Lugano. Intelligentemente la nostra guida ci porta prima in località Paradiso ( cacchio volete,.... venite in Svizzera e se ci avete i franchi vi concedete un'anteprima...), poi sapientemente evitamo il lungolago e il centro e ci indirizziamo verso il Ceneri puntando poi su Bellinzona. A parte una postazione di polizia munita di autovelox, e un'altra vettura incontrata sul percorso, dell'esercito svizzero sguinzagliato sulle nostre tracce.......nemmeno l'ombra. Comunque Sergio adotta sempre un'andatura prudente e rispettosa dei limiti sopratutto nei centri abitati. Ci lasciamo alle spalle anche Bellinzona poco traffico, anzi direi nullo, intanto Elena si da al reportage, sarò stato immortalato con qualche solita smorfia idiota, di solito è così. Arrivati alla mitica Airolo (per Airolo 1-2-3- la vendetta- Lo Jedi ad Airolo-, questo per dire che ogni volta questo tragitto mi ha regalato esperienze sempre diverse, indimenticabili e documentate) dobbiamo rifornire. Se in Italia la guerra con le pompe di benzina self service è già dura , in Svizzera è battaglia persa sicura. Io mi porto un po' più avanti per vedere se trovo un'alternativa, nulla, ma imbocco la deviazione per la Novena e intanto aspetto il gruppo. Qualcuno ha detto che in cima al passo c'è un distributore.......mai visti, mai,... pompe di benzina sui passi svizzeri ! Comunque ho metà serbatoio...... La salita è molto bella, a volte la carreggiata è di cemento, anni fa era così su tutte le strade in quota, ovviamente ci sono i giunti per la dilatazione, …. certo che in toscana non ne ho mai trovate strade così. Il cielo è sempre terso, la vegetazione di un verde intenso (e ci mancherebbe)incominciamo a trovare le prime chiazze di neve, che col salire di quota si fanno sempre più vaste e frequenti, le montagne che ci circondano sono quasi tutte ancora imbiancate, poi lateralmente alla carreggiata, segnalati dai picchetti di riferimento, si elevano parapetti di neve che si alzano progressivamente. Dato che in questo frangente sono in coda ( l'ultimo del gruppo) mi fermo a fotografare il cartello del passo di Novena, non solo il solo, il paesaggio è affascinante. Piccola sosta con foto (per alcuni direi l'unica)
Meno uno.
Scolliniamo verso Ulriken, se ho scritto scorretto qui di tedeschi non dovrebbero esserci, strada stupenda, il Novena é molto invitante in entrambe le direzioni, in discesa ci si diverte. A fondo valle distributore preso d'assalto , il gestore per quest'anno può vivere di rendita.
Dirigiamo verso il Grimsel, bel percorso, andatura discreta,........ad un certo punto fermata improvvisa.......cavolo ci fosse stata mia moglie o mia figlia,..... la carreggiata è attraversata da binari, su questi transita un trenino, io ne ho ancora uno di quando ero bambino,...avete presente la serie Marklin? Ma questo è vero, sbuffa dalla ciminiera e dietro il tender una serie di carrozze con passeggeri entusiasti che ci salutano con ampi gesti delle mani, beh, solo in Svizzera vedi ste cose.
Prosegue la salita verso il Grimsel, sempre un gran bel divertimento, anche se il cielo comincia a mostrare qualche nube. Come sul Novena , anche qui col salire di quota, incomincia a comparire la neve. Ma le parole, sopratutto scritte da me, non riescono a dipingere il quadro che i nostri occhi possono ammirare, baite di legno infiorate, pascoli verdissimi, mucche allo stato brado, cielo azzurrissimo ricamato da nuvole bianchissime in rapida evoluzione e movimento.... Arriviamo sul Grimselpass, parco naturale delle marmotte. Decidiamo di fermarci per rifocillarci, Salgo su un dosso per vedere se il lago è in disgelo......macchè, mai visto questo laghetto allo stato liquido.
Ingurgito due panini, praticamente in piedi, nonostante qualche panchina appena abbozzata. L'attenzione è tutta rivolta ad un gruppo di nubi che in un attimo ci avvolge tutti, In pochi minuti siamo immersi in una coltre di bambagia impalpabile, ma densa e fitta come un muro.
Mi sa che ci siamo, ora cambia l'orchestra e sicuramente la “musica” sarà diversa.
Ripartiamo, per chi non ha mai affrontato una situazione simile può non essere indifferente, ma basta semplicemente non perdere di vista la linea bianca che delimita la mezzaria della strada, tutte le luci possibili accese non tanto per vedere , ma per essere visto, cautela e via. Con l'amico del GTR ci siamo dati un po' il cambio in testa al gruppo, seguire un riferimento è senz'altro un procedere molto più agevole. Intanto meno due!
Sbucati sotto il livello delle nuvole si procede normalmente, ma il tempo ed il clima sono completamente mutati. Minacciosi nuvoloni neri stazionano sopra i nostri capi, ad Innerkirken , credo, prendiamo la deviazione per il Sustenpass. Senza dubbio è il passo più impegnativo, io cerco di tenere un'andatura piuttosto sostenuta, per quello che moto e conducente possono permettersi, alla mia ruota Stefano (V-Strom, per intenderci) e il ragazzo con il cbr 250. Poco prima di rientrare nelle nuvole stefano s'invola, il suo passo non lo tengo neppure col pensiero, mentr il ragazzo che avevo dietro ad un certo puno no lo vedo più. Mi fermo un attimo, ma penso si sia fermato ad aspettare gli altri. Comincia pure a fare freschino, ormai viggio da un po' nella nebbia e una sottile coltre di puntini bianchi mi imperla la giacca. Arrivo sul Susten, scorgo un 'ombra vicino al cartello e mi sembra un v-strom, una volta c'era un parcheggio con un rifugio, ma non si vede nulla, vado oltre, passo la galleria ma non vedo nessuno, arrivo fino alla piazzola del belvedere e nessuno. Decido di ritornare al cartello, ripercorro la galleria in senso inverso, incrocio un faro, ma non mi rendo conto, ho il vetro appannato, la visisera del casco, imperlata di goccioline, gli oicchiali fotosensibili, si sono “ bloccati” su una tonalità scura, devo ancora spiegarmelo , perchè sono tornati normali una volta arrivato a casa. Quindi andavo un po' alla cieca. Arrivo al cartello ma non c'è più nessuno. Aspetterò gli altri. Decido di mettermi l'antipioggia. Una fatica immane, dovrei togliermi gli stivali, col piffero, fa un freddo boia. Finalmente infilo le gambe......caxxo è all'incontrario......
La ritolgo e nel frattempo vedo arrivare alcune moto, riconosco il casco di Salvatore, sono loro.
Continuo nell'impresa di calzare la tuta. Il ragazzo alto che nel frattempo si è messo l'antipioggia gialla , quello cil BMW strada, molto gentilmente mi cheide se ho problemi ed ho bisogno di aiuto. L'ho ringraziato allora e torno a farlo ora per la gentilezza e la disponibilità. Ho finalmente messo l'antipioggia, gli altri sono andati, sono solo sul Sustenpass, ho tutto il tempo per scattare tre foto, tutto intorno silenzio e la visualità che cambia in continuazione ,...da zero a meno di zero. Sarà la mia natura ,ma in queste situazioni mi trovo a meraviglia, nessun patema, mi mangio pure una banana e finisco la sprite. Si riparte, caxxo, l'auricolare di sinistra non funziona più, mi era costato una cifra.
Riprendo la marcia , ripiasso la galleria e scendo. Peccato da qui si poteva osservare uno spettacolo suggestivo. Il ghiacciaio nel suo splendore. Ma ora lo vedo solo grazie alla mia menoria. Continuo la discesa, traffico con l'audio che non vuole funzionare a dovere, mi accontento e metto la musica.
Nel frattempo ho passoto dei motociclisti con delle pettorine verdi fermi ad una piazzuola, forse hanno salutato, ma non ho prestato attenzione. (Infatti erano Sergio ed Elena e qualcun altro del gruppo) Ad Andermatt trovo gli altri fermi. Pochi minuti dopo sopraggiungono gli altri, che ovviamente mi stavano aspettando.
Che si fa ora? Abbiamo fatto trenta, facciamo anche trentuno. Invece ti prendere per il Gottardo e fare un rientro normale, succubi del famoso gene di cui parlavo all'inizio, optiamo per fare il Furka, per dirigerci poi verso Briga e il Sempione. Ovviamente all'unanimità. Sergio ora guida il gruppo, velocemente ci disimpegnamo nel fondovalle, poi si incomincia la salita. Davanti ho Srgio , Stefano ( se non ti chiami così sei autorizzato a mandarmi affann.... bagno), e il ragazzo col cbr250. Non ci si vede nulla, per non perdere il riferimento del fanalino di chi mi precede devo sporgermi dal paravento, ci sono pure degli autobus megagalattici che manovrano su queste stradine. Si sale, si sale, non si vede un caxxo. La salita si interrompe, il tratto diventa pianeggiante, si vede un cartello, ma onestamente non riesco a scorgere cosa c'è scritto. Poi si scollina. La nebbia si dirada , si vede un grosso albergo ed uno spiazzo. Ci si ferma. Questa e la partenza per l'escursione alle grotte nel ghiacciaio del Rodano. Aspettiamo chi si è attardato, tiriamo un attimo il fiato. Anche con questo tempo lo scenario e appagante. Sono le 0,30 e non ho tempo di mettere le foto, magari le aggiungerò in seguito , ma basta far riferimento a chi le ha pubblicate prima di me .
Riprendiamo la discesa, e dopo aver ripercorso un breve tratto già passato all'andata, ci dirigiamo di buona lena verso Briga. Bella strada e a chi potrebbe interessare oltrepassando Briga si può andare verso SasFee, villaggio Valzer ai piedi del Dom opure, entrambi le combinazioni, raggiungere Zermatt ai piedi del Cervino.
Chiusa la divagazione, raggiungiamo Briga, che ci deve esser piaciuta molto, perchè ce la siamo scorazzata in lungo e in largo prima di trovare la deviazione per il Sempione. Finita Li?? Un par di ciufoli, il mio garmin mi indica la direzione corretta, ma ad un certo punto la strada è interrotta per lavori, quindi prendiamo una deviazione, su una stradetta di servizio e fra un poò di peripezie riusciamo a ritornare suull'arteria principale, anch'essa però a tratti interrotta da cantieri.
Finalmente giungiamo alla frontiera a Iselle, poco prima molti a rifornire ad un distributore. Come al solito sono lento e sono l'ultimo. All'uscita non trovo più nessuno. Ho parcheggiato la moto in pendenza e non riesco più a raddrizzarla. Fortunatamente arrivano altre due moto e mi danno una mano, se no sono li ancora che provo a rialzarla.
Da qui non ci sono più problemi, la strada diventa larga, prima come super strada fino oltre Domodossola poi autostrada. Ora viaggio comodo e prima di prendere l'autostrada riprendo i miei compagni “distratti”.
Prima di chiudere voglio segnalare il comportamento di un ragazzo, proprio quello col cbr 250. Poche parole, tanti fatti, alla sua età., che non conosco, ma si vede che è giovane, sempre tra i primi, mai oltre le righe, in un percorso da “grandi” e in quelle condizioni. Avessi saputo che non avevi l'antipioggia ti avrei dato quella di mia moglie, che comunque ti sarebbe andata. Ce l'ho sempre nella borsa. Senza tanti fronzoli complimenti, per quel che vale, detto da me .bravo. Non saprai tutto sui passi svizzeri, ma sicuro che sai come andarci.
Conclusione: nessuna. Tutti a casa sani, in una giornata come questa, che pochi credo dimenticheranno. Ringrazio Sergio , che come sempre l'ha resa possibile, non casualmente i suoi giri lasciano il “segno”, i compagni vecchi e nuovi con cui è stato difficile visto le condizioni fraternizzare, ma che comunque restano complici di un'altra avventura indimenticabile firmata Tinga.
Ciao a tutti.
Tenete d'occhio i post, quelli firmati Asterix...sono una garanzia.
Ciao Piero.
Ma mi devo esser bevuto il cervello è..... che ho capito in ritardo in che ginepraio andavo cascando. Ora vi faccio vedere.......
Quello con il "cancello" ad apertura ritardata ...sono io. Gli altri su saette donate a queste ire di Dio da Zeus in persona. Bah, tagliamola corta, ho aspettato un'ora a Laveno che Dino finisse i gargarismi, mi hanno portato per viottoli che se incontravo una bicicletta comincivo a sudare, ci mancava la deviazione in Svizzera, la cento valli?? Si chiama così? ...e chi l'ha vista, grattavo le pedane a destra e sinistra che pensavo di esser tornato sul 900,... e invece ero sopra una cosa di 400Kg, cercavo di tenere il passo dell'Uomo Targa, un nuovo esemplare di fauna locale,
( siamo in Svizzera, non si sa mai) di uno che aveva agganciato la targa con il ragno allo zainetto,...era volata
via...chissà, ....immaginatevi la scena e per favore non commentate. Intanto che "Loro" in un attimo di respiro, ...guarda caso,...si guardavano la moto GP, credo,.... a me davano l'ossigeno. Ho
pensato, magari adesso fino a Domodossola riesco a non perderli di vista,....see magari. Ci mancava la pattuglia della finanza, che non potevo superare in curva come il buon Uomo Targa, che come
se nulla fosse spariva all'orizzonte. Non è che posso parlare di altri , l'unico che ogni tanto intravvedevo era il Dany. Deviazione per Masera, sicuramente se c'è un altro viottolo e per me
c'era sono passati di li. Io no. Beh, a questo punto se ci rivediamo, è alle cascate. Bellissima strada, cascate da ogni parte, rilassante, dopo la cento valli mi sembrava di
sognare.
Sono arrivato in vista della cascata del Toce, già alla prima apparizione (...ormai ero nel mistico) ci si rende
conto della sua imponenza, poi si arriva, si scende dalla moto...e ci si avvia verso il ponte. Incomincio a fare qualche foto e vedo un gruppo di motociclisti che si avvicina, ...moto
"arlecchino"....è il Dino con la scorta di satanassi. Ovviamente quando mi vedono " ohh Piero sei già arrivato? Hai fatto prima di noi..... Paraculi ( )!
Foto di qua di la di sopra di sotto,...poi nel caso ci restasse il segno, siamo andati fino al lago artificiale su
alla diga. Bello ...veramente. Ho sudato ma sono veramente contento. La natura ti rimette in pari con la fatica. Che non è neanche fatica, ma la tensione di portare un mezzo con un atteggiamento
per cui non è stato creato. In effetti scherzi a parte, quello fuori riga ero io. E non provate a dire caxxate! Alla diga i saluti, mi ficco gli auricolari nelle orecchie, casco, musica e imposto
l'opzione per ritornare a casa. Ho pensato,...ora non li trovo più. Voleranno. Ma non avevano fatto i conti con l'Uomo Targa, ...dove vive lui, i cruscotti col rilevatore della quantità di
carburante,....non esistono,...quindi restare a secco, normale amministrazione. Risaluto, riparto. Incrocio di nuovo quelle stramaledette macchine da rally che hanno causato la deviazione in
Svizzera, ...sono dappertutto. Scendo veloce, ho dettro veloce,..... non a bomba, imbocco la super strada ed immagino ora che quello comodo sono io, ..... . Avevo deciso di uscire a Gravellona
Toce, per tornare a Verbania, traghettare per Laveno poi Como e Lecco. Però....se arrivo a Verbania e le corse dei traghetti sono finite? Non conosco gli orari. non rischio. Resto
sull'autostrada, che nel frattempo è una coda unica. Viaggio in corsia d'emergenza, che potrebbero pure chiamare "corsia moto " ormai, è brutto dirlo, ma uno che deve fare? Arrostirsi il
posteriore fermo in colonna?. Arrivo all'uscita per Varese, .....io ci provo ed esco. A questo punto sono nelle mani del garmin. Seguo le indicazioni, il traffico è appena normale, tante
francesine ma si viaggia spediti. Arrivo a ...Cassano Magnago ( mi ricorda qualcuno.....ciao Alberto ) proseguo e arrivo a sedermi al tavolo di casa alle 20. Poteva andare
meglio? NO! Ho sudato ma mi sono sentito vivo, mi sentivo "bene" anche quando sono rimasto da solo, la natura mi accompagnava, posti stupendi, stanco ? 450km, di cui almeno 250 dietro a quei
ragazzi non sono pochi, ma è quella stanchezza piena di soddisfazione che riempie tanti miei ricordi e che fa si che a volte, si perda un po' il senso della misura . Un grazie a tutti e chi mi
conosce sa che sono sempre sincero. Dino e Ivan.....si....si andiamo piano, che facce di tolla!
Scusa Dany se mi sono un po' approfittato, ma sai che c'è grande simpatia.
Ho rubato questa foto
e questa è d'obbligo
Cosa devo dire? Innanzitutto mi devo scusare, pessime strade (me le ricordavo in altro modo) pessima
organizzazione, la mia, non sprecate parole di consolazione, quando "toppo" lo so e questo basta e avanza. In più non posso permettermi con un mezzo come il mio (lasciamo perdere il conducente
) di stare in testa ad un gruppo come il vostro, a mala pena posso stare in coda. Sinceramente e
credetemi io sono schietto, avrei voluto avere un risultato migliore e regalarvi un'esperienza diversa. Non posso neanche dire farò meglio la prossima volta perchè se ci riprovassi sarei patetico
. Grazie comunque per la pazienza! Resta immutato, almeno quello, il piacere di avervi rivisto e goduto della Vostra compagnia. Se qualcuno ha trovato tempo e spunti per immagini o simili,(ma non
credo) il report è aperto.
Un saluto e un grazie a tutti.
Piero.
dai, non ti abbattere, il giro è riuscito bene, era dichiaratamente turistico e così è stato,
no?
bè, poi io ti ringrazio molto , grazie ai limiti (soprattutto di piega) della tua barcona, che comunque conduci
divinamente, non ho fatto nessuna fatica a starvi appresso e quindi la mia autostima ha fatto un notevole balzo in avanti
scherzi a parte, è vero che oggi avevo un catenaccio per le mani, ma non mi sembra si sia andati pianissimo in senso assoluto, a meno di non aver a
che fare con missili da 150cv, ed anche in relazione allo stato delle strade! .... già le strade,...da quei pochi giri che ho fatto quest'anno, mi pare che sull'appennino non ci si salvi da
nessuna parte, sia verso il parmense, sia verso genova, sia verso savona, ovunque terra e crateri, ....speriamo che prima o poi trovino li soldi per una asfaltatina ....
per il resto saluto e ringrazio tutti della compagnia.
bye
Piero non si può sempre trovare strade belle e pulite e azzeccare le strade al primo colpo e poi a noi biker non ce ne frega na cippa pazienza alla fine abbiamo occupato la giornata comunque in sella ed a spasso....contento di aver
rivisto i ragazzi che non vedevo da un po e conosciuto nuovi biker sono sicuro che avremo altre belle uscite da condividere .....io foto non ne ho fatte ma in compenso si stanno caricando 12 video onboard quindi li potete vedere sul link qui sotto "i miei video"...
ciao a tutti e grazie per la compagnia
ora scusate ma devo appoggiare le ossa sul letto ..
Piero ma che dici ..... ti sei messo a fare lo stradino .... non è colpa tua se le strade sono sporche, non dimentichiamo che fino all'altro ieri ha
piovuto; per i lavori in corso il prox giro ci faremo mandare un e-mail
Io mi sono divertito, la compagnia era ottima, le risate e il relax presenti, posti bellissimi
Aspettiamo le foto ......